Il popolo del Pdl presente all'appello. Tancredi: "Ecco perchè c'è bisogno di politica"

TERAMO – Il maltempo e le temperature gelide non hanno fermato l’esercito del Pdl: circa mille persone hanno popolato il Comunale per la convention del partito a cui hanno preso parte amministratori e simpatizzanti che sfilavano tra le note di “Settembre” di Alberto Fortis, “canzone portafortuna” del presidente Gianni Chiodi. A cantare l’inno, suonato dai ragazzi del comitato “Sos Braga” c’erano tra le prime file, oltre al governatore, il senatore Paolo Tancredi candidato alla Camera, l’onorevole Paola Pelino, il sindaco di Pescara Albore Mascia, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, e tutti gli amministratori della Provincia di Teramo. Non ha mancato l’appuntamento il senatore Gaetano Quagliariello, secondo in lista a correre per il Senato nella circoscrizione Abruzzo dopo Silvio Berlusconi e pronto a guidare una regione che “deve trasformare le sue contraddizioni in un punto di forza”. “L’Abruzzo è nel destino della mia vita – ha dichiarato il senatore campano – avevo 28 anni qundo sono diventato ricercatore all’Università dell’Aquila. Sono tornato otto anni fa in questa terra come commissario del partito e sono orgoglioso di aver contribuito al successo elettorale di questa squadra al governo. L’Abruzzo è una terra che bisogna comprendere e amare, è una terra di contraddizioni a partire dalla sua geografia che contempla l’Adriatico selvaggio e la montagna. Io ritengo che solo se si riesce a mettere in sinergia le sue anime, l’Abruzzo può diventare locomotiva di sviluppo. Questo è il mio compito”. Compito del Pdl "per strappare l’Italia alla sinistra è quello di tornare tra la gente: non basta proporsi come ruota di scorta o stampella, Vendola e Bersani vanno battuti”. Dello stesso avviso il governatore Chiodi, ribattezzato da Panorama “l’uomo del miracolo Abruzzo” per la riduzione delle tasse e l’azzeramento del debito. Chiodi, conscio che il Pdl non è più il parito del 44% dei consensi, ritiene ancora che ci sia una grande vitalità e che lo stato di salute in Abruzzo possa incoraggiare i risultati elettorali. Il governatore si è dichiarato orgoglioso delle giovanissime leve del partito che hanno aperto la convention, come l’assessore appena 25enne di Roseto, Fabrizio Fornaciari e il consigliere provinciale di 30 anni Rita Ettorre. L’antipolitica e l’astensionismo registrato alle precedenti consultazioni non lo impensieriscono: “L’antipolitica nasce in realtà da un sentimento di “iperpolitica” da parte di coloro che credono che gli amministratori possano fare e risolvere tutto. L’evidenza ci dimostra che questo non è possibile, ma ci dimostra anche che è un vento che non può andare lontano. Se guardiamo a tutte le rivoluzioni del passato nessuna ha avuto l’eterogenesi dei fini che si era prefigurata, i risultati sono stati deludenti. Non sarà Grillo, a cui pure riconosco di aver centrato l’analisi fatta sul Monte dei Paschi di Siena, a intercettare i cittadini che hanno bisogno di altre risposte. Penso piuttosto a evitare che l’Italia finisca in pasto a Bersani e Vendola”. Non teme raffreddamenti dell’elettorato neanche il senatore Paolo Tancredi secondo cui il partito sta superando la fase di disaffezione e l’Abruzzo riconosce ai suoi amministratori grandi risultati. “Le tante persone presenti oggi – ha detto Tancredi – dimostrano che di politica c’è bisogno e ho fiducia che i risultati arriverrano”. Che giudizio formula il senatore Tancredi di questa campagna elettorale? “E’ una campagna elettorale corretta, anche da parte degli ex alleati a cui auguro il successo nei loro percorsi personali. Respingo però con forza l’idea che si tenta di far passare il Pdl come un partito verticista e poco strutturato. Se i militanti del partito cambiano carrozza ogni 4 o 5 anni, come fa un partito a strutturarsi? Un partito per essere forte ha bisogno di valori di appartenza, ha bisogno di militanza. E chi cambia casacca non può certo contestare la mancanza di quella strutturazione che contribuisce a sgretolare”.